Grassi, Heidegger e il primato del Logos Ernesto Grassi, allievo per qualche tempo di Heidegger, ha, sin dall’inizio, mostrato un rapporto critico nei confronti dell’insegnamento del filosofo tedesco. La giovanile frequentazione del pensiero italiano, in primis dell’estetica di Croce, consente a Grassi di cogliere nella concezione heideggeriana del linguaggio una lacuna in termini di mancata individuazione di una forma particolare del logos, quello della parola poetica, espressione dell’esperienza. Sin dalla fine degli anni Trenta Grassi si orienterà verso una “ermeneutica sensibile”, in cui la dimensione estetica del linguaggio riceve una ineludibile valenza.
Grassi, Heidegger e il primato del logos
MESSORI, Rita
2006-01-01
Abstract
Grassi, Heidegger e il primato del Logos Ernesto Grassi, allievo per qualche tempo di Heidegger, ha, sin dall’inizio, mostrato un rapporto critico nei confronti dell’insegnamento del filosofo tedesco. La giovanile frequentazione del pensiero italiano, in primis dell’estetica di Croce, consente a Grassi di cogliere nella concezione heideggeriana del linguaggio una lacuna in termini di mancata individuazione di una forma particolare del logos, quello della parola poetica, espressione dell’esperienza. Sin dalla fine degli anni Trenta Grassi si orienterà verso una “ermeneutica sensibile”, in cui la dimensione estetica del linguaggio riceve una ineludibile valenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.