La struttura della città di Como e il suo lungo lago in particolare sono stati storicamente modificati secondo le funzioni urbane prevalenti ed il contesto storico, economico e politico: da porto militare a bastione a porto commerciale a città turistica e poi industriale. Attraverso lo studio delle fonti storiche, geografiche e cartografiche (con particolare attenzione alle carte conservate presso la Biblioteca Comunale), questo contributo intende leggere, di epoca in epoca, le diverse progettualità territoriali di Como comparativamente alle esigenze ed alle funzioni prevalenti della città. La ricostruzione mira a collegare le principali trasformazioni urbane a precise elaborazioni cartografiche e progettualità, riconducendo l'odierna prolungata crisi urbanistica del lungo lago comasco (il principale spazio sociale e ricreativo è un cantiere chiuso dal 2007) proprio alla mancanza di un'idea, di una visione sociale e funzionale della città del domani. Che non può prescindere dallo studio del passato, recente e remoto.
Funzioni urbane e politiche per la città: la storia di Como nei documenti d'archivio, fino all'odiena impasse
Giuseppe, Muti.
2017-01-01
Abstract
La struttura della città di Como e il suo lungo lago in particolare sono stati storicamente modificati secondo le funzioni urbane prevalenti ed il contesto storico, economico e politico: da porto militare a bastione a porto commerciale a città turistica e poi industriale. Attraverso lo studio delle fonti storiche, geografiche e cartografiche (con particolare attenzione alle carte conservate presso la Biblioteca Comunale), questo contributo intende leggere, di epoca in epoca, le diverse progettualità territoriali di Como comparativamente alle esigenze ed alle funzioni prevalenti della città. La ricostruzione mira a collegare le principali trasformazioni urbane a precise elaborazioni cartografiche e progettualità, riconducendo l'odierna prolungata crisi urbanistica del lungo lago comasco (il principale spazio sociale e ricreativo è un cantiere chiuso dal 2007) proprio alla mancanza di un'idea, di una visione sociale e funzionale della città del domani. Che non può prescindere dallo studio del passato, recente e remoto.
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