Cosa vediamo nelle immagini che guardiamo? Qual è il rapporto che il nostro sguardo intrattiene con il Mondo e con il Kosmos? In che modo possiamo renderci visibili a noi stessi attraverso l’esercizio di un’autentica Visione? Come porre le immagini percepite in relazione con la profondità inconscia? E come farle dialogare con l’Anima dell’uomo? Questi sono i principali interrogativi che si è posta la presente ricerca. In particolare, sono state avvicinate le immagini archetipiche che emergono dalla relazione oculoceleste, in un’ottica prevalentemente psicoanalitica junghiana. Nell’analisi, tuttavia, si è fatto anche riferimento alle strutture antropologiche dell’immaginario di Gilbert Durand, alle rêveries cosmiche e poetiche di Gaston Bachelard, al mundus imaginalis di Henry Corbin, alla fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty, al pensiero di James Hillman e al De vita coelitus comparanda di Marsilio Ficino, oltre che alla tradizione ermetica e all’Arte alchemica. Al fine di evidenziare lo stretto rapporto tra fenomenologia della percezione e fenomenologia dell’immaginazione, si è fatto appello, inoltre, alla mitologia, alla prosa, alla poesia, all’Arte, citando anche testi cinematografici e brani musicali. Alla musica, in particolare, sono stati intitolati i capitoli della ricerca al fine di mettere in risalto lo stretto rapporto intercorrente tra l’andamento dei movimenti astrali e le strutture anatomico-funzionali dell’occhio. Proprio dalla musica, dalla danza delle sfere e dal movimento reiterato delle palpebre sono emerse le componenti erotiche, sintetico-copulative e femminili della Visione. Aspetti che meritano di essere riconsiderati e rivalutati, se si vuole promuovere una rinascenza dello sguardo. Condizione quest’ultima necessaria per approdare a una Visione capace di dialogare con le istanze profonde della psiche, sottraendosi così all’ossessione contemporanea della visibilità che ci rende, sostanzialmente, invisibili a noi stessi. What can we see in the pictures we look at? What is the relationship our look has with the World and the Kosmos? How can we make ourselves visible to ourselves through the exercise of an authentic Vision? How can we put the perceived images in relationship with the deep unconscious? And how can we make them talk to the man’s Soul? This study raises these main questions. In particular, archetypal images that emerge from the eye-heaven relationship were compared from a predominantly psychoanalytic Jungian point of view. Nevertheless, the analysis also made reference to the anthropological structures of the imagery of Gilbert Durand, the cosmic and poetic rêveries of Gaston Bachelard, the mundus imaginalis of Henry Corbin, the phenomenology of perception of Maurice Merleau-Ponty, the thought of James Hillman and the De vita coelitus comparanda of Marsilio Ficino, as well as the hermetic tradition and alchemic Art. In order to highlight the close relationship between phenomenology of perception and phenomenology of imagination, also mythology, prose, poetry and Art were taken into consideration, citing cinematographic texts and music pieces, too. Music, in particular, was named in the chapters of the study in order to highlight the close relationship between the evolution of astral movements and the anatomical and functional structures of the eye. The erotic, syntheticcopulative and female components of Vision emerged from the music, the dance of the spheres and the repeated movement of the eyelids. All these aspects are worth being reconsidered and reevaluated, if we want to promote a Renaissance of the look. This is a condition necessary to achieve a Vision that can interact with the deep aspirations of the psyche, thus escaping from the contemporary obsession of visibility that makes us invisible to ourselves.

Sguardi tra Cielo e Terra: per una fenomenologia simbolica della Visione. Looks between Heaven and Earth: for a phenomenology of Vision / Ferrario, Luisella. - (2015).

Sguardi tra Cielo e Terra: per una fenomenologia simbolica della Visione. Looks between Heaven and Earth: for a phenomenology of Vision

Ferrario, Luisella
2015-01-01

Abstract

Cosa vediamo nelle immagini che guardiamo? Qual è il rapporto che il nostro sguardo intrattiene con il Mondo e con il Kosmos? In che modo possiamo renderci visibili a noi stessi attraverso l’esercizio di un’autentica Visione? Come porre le immagini percepite in relazione con la profondità inconscia? E come farle dialogare con l’Anima dell’uomo? Questi sono i principali interrogativi che si è posta la presente ricerca. In particolare, sono state avvicinate le immagini archetipiche che emergono dalla relazione oculoceleste, in un’ottica prevalentemente psicoanalitica junghiana. Nell’analisi, tuttavia, si è fatto anche riferimento alle strutture antropologiche dell’immaginario di Gilbert Durand, alle rêveries cosmiche e poetiche di Gaston Bachelard, al mundus imaginalis di Henry Corbin, alla fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty, al pensiero di James Hillman e al De vita coelitus comparanda di Marsilio Ficino, oltre che alla tradizione ermetica e all’Arte alchemica. Al fine di evidenziare lo stretto rapporto tra fenomenologia della percezione e fenomenologia dell’immaginazione, si è fatto appello, inoltre, alla mitologia, alla prosa, alla poesia, all’Arte, citando anche testi cinematografici e brani musicali. Alla musica, in particolare, sono stati intitolati i capitoli della ricerca al fine di mettere in risalto lo stretto rapporto intercorrente tra l’andamento dei movimenti astrali e le strutture anatomico-funzionali dell’occhio. Proprio dalla musica, dalla danza delle sfere e dal movimento reiterato delle palpebre sono emerse le componenti erotiche, sintetico-copulative e femminili della Visione. Aspetti che meritano di essere riconsiderati e rivalutati, se si vuole promuovere una rinascenza dello sguardo. Condizione quest’ultima necessaria per approdare a una Visione capace di dialogare con le istanze profonde della psiche, sottraendosi così all’ossessione contemporanea della visibilità che ci rende, sostanzialmente, invisibili a noi stessi. What can we see in the pictures we look at? What is the relationship our look has with the World and the Kosmos? How can we make ourselves visible to ourselves through the exercise of an authentic Vision? How can we put the perceived images in relationship with the deep unconscious? And how can we make them talk to the man’s Soul? This study raises these main questions. In particular, archetypal images that emerge from the eye-heaven relationship were compared from a predominantly psychoanalytic Jungian point of view. Nevertheless, the analysis also made reference to the anthropological structures of the imagery of Gilbert Durand, the cosmic and poetic rêveries of Gaston Bachelard, the mundus imaginalis of Henry Corbin, the phenomenology of perception of Maurice Merleau-Ponty, the thought of James Hillman and the De vita coelitus comparanda of Marsilio Ficino, as well as the hermetic tradition and alchemic Art. In order to highlight the close relationship between phenomenology of perception and phenomenology of imagination, also mythology, prose, poetry and Art were taken into consideration, citing cinematographic texts and music pieces, too. Music, in particular, was named in the chapters of the study in order to highlight the close relationship between the evolution of astral movements and the anatomical and functional structures of the eye. The erotic, syntheticcopulative and female components of Vision emerged from the music, the dance of the spheres and the repeated movement of the eyelids. All these aspects are worth being reconsidered and reevaluated, if we want to promote a Renaissance of the look. This is a condition necessary to achieve a Vision that can interact with the deep aspirations of the psyche, thus escaping from the contemporary obsession of visibility that makes us invisible to ourselves.
2015
Simbolo, mitologia, fenomenologia, occhio, sguardo, visione, cielo, stelle, pianeti, psicologia del profondo, anima, arte, musica, rêverie, Carl Gustav Jung, Gaston Bachelard, Gilbert Durand, Maurice Merleau-Ponty, Marsilio Ficino.
Sguardi tra Cielo e Terra: per una fenomenologia simbolica della Visione. Looks between Heaven and Earth: for a phenomenology of Vision / Ferrario, Luisella. - (2015).
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11383/2090368
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