Avvinto all’ambiente dove i conti si regolano col sangue, Malatestino trucida il Parcitade, lasciatogli in custodia da Guido Malatesta. Dante lo colloca col padre nell’ottavo cerchio, dove fiamme avvolgono per contrappasso i fraudolenti (sono i «mastini» che «fan d’i denti succhio», Inf. XXVII 48). Da qui lo recupera d’Annunzio per farne un personaggio chiave della sua Francesca da Rimini, il vero «giustiziere» che manda la donna all’inferno, carnefice e sobillatore. Si propone una riflessione sul lessico dannunziano della giustizia vendicativa alla luce di dantismi e varianti.
«Cognata, avete orrore di me?» Sul Malatestino di d’Annunzio
Elena Valentina Maiolini
2021-01-01
Abstract
Avvinto all’ambiente dove i conti si regolano col sangue, Malatestino trucida il Parcitade, lasciatogli in custodia da Guido Malatesta. Dante lo colloca col padre nell’ottavo cerchio, dove fiamme avvolgono per contrappasso i fraudolenti (sono i «mastini» che «fan d’i denti succhio», Inf. XXVII 48). Da qui lo recupera d’Annunzio per farne un personaggio chiave della sua Francesca da Rimini, il vero «giustiziere» che manda la donna all’inferno, carnefice e sobillatore. Si propone una riflessione sul lessico dannunziano della giustizia vendicativa alla luce di dantismi e varianti.File | Dimensione | Formato | |
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