I processi di insegnamento e di apprendimento che riguardano la lingua che comunica la scienza delle discipline e delle professioni trovano una proposta di definizione – “microlingue scientifico-professionali” – in Balboni (2000: 9), dove è sintetizzato l’ampio confronto scientifico sul tema e dove viene indicata una proposta epistemologica e operativa nell’ambito della glottodidattica. Le microlingue scientifico-professionali sono adottate tra specialisti di un determinato settore, al fine di comunicare in modo univoco e non ambiguo fra loro. In questo ambito occorrono, perciò, specifiche strategie didattiche per insegnare una lingua che gli apprendenti non conoscono, o conoscono in parte, mentre l’insegnante non ha padronanza specialistica nella disciplina non linguistica veicolata dalla lingua (Ballarin 2019). La realtà scolastica e professionale, tuttavia, deve tener conto di situazioni, per così dire “ibride”, in cui né il discente né il docente sono pienamente specialisti in ambito non linguistico. In questo caso occorrono strategie didattiche differenziate (Ballarin 2014, 2018; Cinganotto 2018; Nitti, Ballarin 2020). Un altro ambito specifico è costituito, inoltre, dall’ambiente universitario in cui i discenti hanno una maggiore conoscenza specialistica e hanno la necessità di apprendere la relativa microlingua disciplinare. Questo contributo permette di analizzare alcune delle caratteristiche della lingua italiana, intesa complessivamente come L1, L2, LS, utilizzata tanto per studiare quanto per comunicare all’interno delle agenzie formative.
L'italiano per studiare e per stare a scuola
Nitti P
;
2021-01-01
Abstract
I processi di insegnamento e di apprendimento che riguardano la lingua che comunica la scienza delle discipline e delle professioni trovano una proposta di definizione – “microlingue scientifico-professionali” – in Balboni (2000: 9), dove è sintetizzato l’ampio confronto scientifico sul tema e dove viene indicata una proposta epistemologica e operativa nell’ambito della glottodidattica. Le microlingue scientifico-professionali sono adottate tra specialisti di un determinato settore, al fine di comunicare in modo univoco e non ambiguo fra loro. In questo ambito occorrono, perciò, specifiche strategie didattiche per insegnare una lingua che gli apprendenti non conoscono, o conoscono in parte, mentre l’insegnante non ha padronanza specialistica nella disciplina non linguistica veicolata dalla lingua (Ballarin 2019). La realtà scolastica e professionale, tuttavia, deve tener conto di situazioni, per così dire “ibride”, in cui né il discente né il docente sono pienamente specialisti in ambito non linguistico. In questo caso occorrono strategie didattiche differenziate (Ballarin 2014, 2018; Cinganotto 2018; Nitti, Ballarin 2020). Un altro ambito specifico è costituito, inoltre, dall’ambiente universitario in cui i discenti hanno una maggiore conoscenza specialistica e hanno la necessità di apprendere la relativa microlingua disciplinare. Questo contributo permette di analizzare alcune delle caratteristiche della lingua italiana, intesa complessivamente come L1, L2, LS, utilizzata tanto per studiare quanto per comunicare all’interno delle agenzie formative.File | Dimensione | Formato | |
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