La novella legislativa del 2003 (d.l. 269/2003) ha inciso sull’assetto dei servizi pubblici locali aumentando le fattispecie nelle quali l’ente locale può assumere la veste di soggetto proprietario, attraverso l’acquisizione di partecipazioni in società a capitale totalmente pubblico o a capitale misto pubblico-privato0. Questo scenario istituzionale è diventato cornice ideale per l’affermazione definitiva del fenomeno del gruppo comunale, che vede il Comune assimilato ad una holding che controlla un sistema di entità formalmente indipendenti, strumentale alla realizzazione dei suoi fini sociali e alla promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità locali. Alla crescita esponenziale del peso dei servizi gestiti dal Comune per il tramite di entità partecipate, non è corrisposta l’evoluzione del suo sistema informativo-contabile verso un modello che dia conto dei risultati, di natura reddituale, patrimoniale e monetaria, ottenuti grazie al complesso delle attività sulle quali estende il suo potere di controllo. Il modello che coglie le interrelazioni operative fra le unità del gruppo e la loro complementarità rispetto ad un progetto strategico unitario è il bilancio consolidato. Allorché si progetti di adottare il bilancio consolidato nel contesto pubblico locale, ci si imbatte in alcune problematiche da risolvere preventivamente. Merita di riflettere sostanzialmente su tre momenti: a) l’individuazione delle unità appartenenti al gruppo comunale (definizione dell’area di gruppo); b) l’individuazione delle unità del gruppo comunale i cui bilanci di esercizio dovranno essere consolidati analiticamente (definizione dell’area di consolidamento); c) la ricerca delle condizioni di uniformità che devono sussistere perché la procedura di consolidamento possa generare valori significativi e attendibili. Gli indubbi vantaggi informativi che si attribuiscono al bilancio consolidato non devono però generare l’erronea convinzione che esso debba sostituire i bilanci di esercizio delle unità appartenenti al gruppo comunale. In particolare, l’elisione dei valori reciproci, pur rispondendo appieno allo scopo per il quale il bilancio consolidato è redatto, cela informazioni sull’intensità e la direzione delle operazioni infragruppo che potrebbero rivestire molta importanza nell’ottica di determinati soggetti: chi si occupa di problemi della finanza pubblica, ad esempio, è interessato a conoscere l’importo e la distribuzione dei trasferimenti che il Comune concede agli enti gestori dei servizi pubblici, posto che la scelta dei servizi, e quindi degli enti erogatori, che potranno godere in misura minore o maggiore dei contributi (ad integrazione, ad esempio, di tariffe più o meno remunerative) è un’informazione importante per valutare la politica di redistribuzione dei redditi attuata dal Comune nell’ambito della collettività amministrata, tenuto conto che i servizi erogati sono destinati a categorie di utenti differenziate, con diversa capacità di spesa. Ecco perché il bilancio consolidato deve essere correttamente inteso quale porzione di un sistema informativo più vasto, comprendente i bilanci delle singole società del gruppo.

Il capitalismo municipale e le esternalizzazioni fredde

GAVANA, GIOVANNA;
2007-01-01

Abstract

La novella legislativa del 2003 (d.l. 269/2003) ha inciso sull’assetto dei servizi pubblici locali aumentando le fattispecie nelle quali l’ente locale può assumere la veste di soggetto proprietario, attraverso l’acquisizione di partecipazioni in società a capitale totalmente pubblico o a capitale misto pubblico-privato0. Questo scenario istituzionale è diventato cornice ideale per l’affermazione definitiva del fenomeno del gruppo comunale, che vede il Comune assimilato ad una holding che controlla un sistema di entità formalmente indipendenti, strumentale alla realizzazione dei suoi fini sociali e alla promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità locali. Alla crescita esponenziale del peso dei servizi gestiti dal Comune per il tramite di entità partecipate, non è corrisposta l’evoluzione del suo sistema informativo-contabile verso un modello che dia conto dei risultati, di natura reddituale, patrimoniale e monetaria, ottenuti grazie al complesso delle attività sulle quali estende il suo potere di controllo. Il modello che coglie le interrelazioni operative fra le unità del gruppo e la loro complementarità rispetto ad un progetto strategico unitario è il bilancio consolidato. Allorché si progetti di adottare il bilancio consolidato nel contesto pubblico locale, ci si imbatte in alcune problematiche da risolvere preventivamente. Merita di riflettere sostanzialmente su tre momenti: a) l’individuazione delle unità appartenenti al gruppo comunale (definizione dell’area di gruppo); b) l’individuazione delle unità del gruppo comunale i cui bilanci di esercizio dovranno essere consolidati analiticamente (definizione dell’area di consolidamento); c) la ricerca delle condizioni di uniformità che devono sussistere perché la procedura di consolidamento possa generare valori significativi e attendibili. Gli indubbi vantaggi informativi che si attribuiscono al bilancio consolidato non devono però generare l’erronea convinzione che esso debba sostituire i bilanci di esercizio delle unità appartenenti al gruppo comunale. In particolare, l’elisione dei valori reciproci, pur rispondendo appieno allo scopo per il quale il bilancio consolidato è redatto, cela informazioni sull’intensità e la direzione delle operazioni infragruppo che potrebbero rivestire molta importanza nell’ottica di determinati soggetti: chi si occupa di problemi della finanza pubblica, ad esempio, è interessato a conoscere l’importo e la distribuzione dei trasferimenti che il Comune concede agli enti gestori dei servizi pubblici, posto che la scelta dei servizi, e quindi degli enti erogatori, che potranno godere in misura minore o maggiore dei contributi (ad integrazione, ad esempio, di tariffe più o meno remunerative) è un’informazione importante per valutare la politica di redistribuzione dei redditi attuata dal Comune nell’ambito della collettività amministrata, tenuto conto che i servizi erogati sono destinati a categorie di utenti differenziate, con diversa capacità di spesa. Ecco perché il bilancio consolidato deve essere correttamente inteso quale porzione di un sistema informativo più vasto, comprendente i bilanci delle singole società del gruppo.
2007
https://www.rivisteweb.it/issn/0044-8141/issue/485
Gavana, Giovanna; F., Osculati; A., Zatti
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